sabato 1 ottobre 2022

Goffredo Petrassi: Noche oscura. Musica per Luigia Zamorano

  


Notte oscura, una delle tante di Kierkegaard che rammenta Regina Olsen, la fidanzata. In punta di matita su labirinto di ghiacciate macerie disegno. Succede nell’approssimarsi dell’alba di udire la Noche Oscura di Goffredo Petrassi. Succede che respiri fiamme nel sonno come dormiente sul freddo Urano. Succede ricordi sospiri di marzapane un tempo a te offerti. Succede. E nel borgo viola del mattino muovere un altro passo verso te. Aiutato da un coro da un orchestra.

GOFFREDO PETRASSI

Noche oscura, cantata per Coro misto e Orchestra (1950/'51) Prima parte

Noche oscura, cantata per Coro misto e Orchestra (1950/'51) Seconda parte

Noche oscura, cantata per Coro misto e Orchestra (1950/'51) Terza parte




martedì 18 maggio 2021

La mia vita segreta, quella di Luigia Z, quella di Leonard Cohen




          LA MIA VITA SEGRETA, QUELLA DI LUIGIA Z, QUELLA DI LEONARD COHEN

Leonard Cohen, qui nonno, è tornato a cantare. La sua vita segreta. Perché dopo aver smesso di calcare i palchi si è accorto che l’amministratore delle sue risorse pensionistiche in dollari gli aveva portato via tutto. Tutto. Mi sta simpatico a chi capita che gli portino via tutto. Primo perché è da scemi, e anch’io lo sono, secondo perché dimostra al ladro che può godersi il malloppo ma che l’artista ha ancora in sé il “suo” tesoro. In questo caso la voce, la voglia di scrivere altre canzoni, insomma gli fa un piacere. Cohen è venuto anche a Lucca. L’anno scorso. L’ho ascoltato Luigia, dalle Mura. Meglio che in Piazza Napoleone. Devo dirti che non so scegliere tra Eric Burdon che invecchia allargandosi e Cohen che invecchia assottigliandosi con il collo a tartaruga. Eric stravizia Leonard fa l’asceta. Vita segreta di eccessi e vita segreta di recessi. Il Rock è proprio uno strumentario utilissimo. E c’è chi ancora legge la storia della poesia italiana. E ci impara sopra. Stanotte ho avuto la mia vita segreta messa in luce, Luigia, con la pagina di un quaderno manoscritto, e una dedica a mamma! Ora è alba più fumosa d'una benedizione incensata nella festa di sant’Alesssandro a Vecchiano. In questa foschia respiro a pieni polmoni. E occhi caracollanti malizia. Ti garberebbe vederli. Ne sono convinto. Mi senti tuo quando corro pericoli. Quasi irreparabili. Perché come te non baro dinanzi a quanto chiede il destino. Nella mia vita segreta questo è in luce. Spargici sopra un sorriso un bacio. Mi aiuta a raggiungerti. Tuo Accio


LEONARD COHEN
IN MY SECRET LIFE





 

mercoledì 3 marzo 2021

La mia vita segreta, quella di Luigia Zamorano , quella di Eric Burdon.


 

LA MIA VITA SEGRETA, QUELLA DI LUIGIA Z, QUELLA DI ERIC BURDON

Andiamo dietro a Eric Burdon stasera e stanotte Luigia mia. La mia vita segreta, la tua, il segreto della vita per lastra spettrale di ghiaccio, per piana alpina fradicia d’acqua, il segreto della vita come fuoco di bengala sul pallore dell’uniforme distanza dove - ogni giorno - accadono ecatombi d'occasioni perse, eppure tu ancora ti commuovi guardando il pinguino sentinella di una “sua” segreta vita, e io mi stordisco a vedere un merlo sul davanzale che la "sua" segreta vita l’ha affidata al dio conosciuto con nome cielo. Perché anche noi non potremmo avere questa lungimiranza nell’attesa?
Sono stato molto debole questa settimana, Luigia. Agguati dei sogni. Ora stanno tornando le forze. Il rock blues è qualcosa che carica la molla della pianta dei piedi. Tuo Esploratore



ERIC BURDON

MY SECRET LIFE





 

giovedì 3 ottobre 2019

Il Mahler della Sesta sinfonia per Luigia Zamorano


  
                                                                    Gustav Mahler


Caos allucinato della musica. Parte finale del quarto movimento della Sesta sinfonia di Mahler, il Mahler più estaticamente apocalittico, nell'esecuzione di Leonard Bernstein.
 

Cara Luigia Z, ho visto quest’oggi la distesa polare che t’imprigiona come se fosse l’arte moderna che ha abbandonato ogni forma di conoscenza sia nel percepire il silenzio di quanto eternamente rinasce senza darne notizia all’essere sia quanto nel tempo, anche noi due dunque, ogni giorno devono misurare il proprio sé con un vitalistico, auspicato, sole. Per tradurre questo orfismo serale un po’ incomprensibile, l’arte ghiacciata polare moderna non ha in sé il principio di speranza. Per sopportare questa immagine, che veramente rischiava di farmi naufragare in una forma di ebetudine, sono ricorso a Gustav Mahler, Sesta sinfonia, quarto movimento. Così sono arrivato fino a potermi sbriciolare della mollica sotto ai denti. A nutrirmi. Tuo Accio


Ad ottobre anche sull'Olandese Volante




DIREZIONE
 
/DI SCALZO
 
 
 
 

Marcia da "L'amore delle tre melarance" di Prokofiev per Luigia Zamorano

 



MARCIA ADATTA ANCHE PER PINGUINI E FOCHE?

Luigia mia, lo so lo so lo so!, stai scuotendo il capo scuro, ieri nessuna musica verso te,… Accio non cambi mai!, Accio Cyrano, la vuoi smettere!, lascia perdere i pensatori, lasciali nelle loro stanze!, non hai niente in comune con loro! Lascia che se la intendano e se la sbrighino! e pensa a me!... avrai ragionato così! E, io, tengo conto del tuo broncio, del tuo amabile rimprovero, ma so che quando “esagero” con la spada tu, sotto sotto, ne sorridi. Comunque, per farmi perdonare l'assenza di ieri, e anche per scherzare, pur vivendo qualcosa di drammatico, mi dedico, e ti dedico una marcia, di Sergeij Prokofiev: Marcia da "L'amore delle tre melarance". Poi, lì dove sei, dovrai immaginare pinguini e foche… impettite bestie che marciano su qualche lastrone di ghiaccio nel mare davanti alla Terra di Ross. E i trichechi danno gli ordini e le balene il più vicino possibile a riva sbuffano al ritmo di questa fisarmonica. Che ne dici? Può andare per stanotte? Qui la userò per far marciare le matite con poca punta, i tubetti strizzati a casaccio e mezzi secchi senza tappino, i pennelli col capino spelacchiato, i lapis con la grafite fratturata, e qualche disegno strappato dove il mio nome è lo scarabocchio più riuscito… ma io spero che tu lo tenga caro, così com’è, non posso cambiare Luigia a questa età, che tu lo accolga con l’arditezza moschettiera che ha sempre avuto, con le mostruosità che sappiamo,… sarebbe un bel regalo, ne ho bisogno, per raggiungerti. Tuo Accio-Cyrano

Sergeij Prokofiev: Marcia da "L'amore delle tre melarance"


Marcia op33 - Alexander Hintchev

Strawbs: New World. A Luigia Zamorano





Luigia mia,..vista l’immensità della terra antartica, dove sei segregata, questa canzone, New World, può essere adatta. Si avverte qualcosa di cosmico, sembra un’ode che invoca la palingenesi, e veramente gli Strawbs, inventano melodie molto fervide, da predicazione. Il video mostra il Novecento nel suo ghigno di follia armata, da una guerra all'altra, da una violenza all'altra. Di più non so dire, neppure se questa musica sia più folk o più progessive-rock. Mentre ti scrivo sto in pochi metri di parquet, sono molto provato e le parole se le tocco sembra che brucino sotto lo zero della mia immobilità nel pensarle. Non so bene cosa mi stia succedendo. Che mi aiuti questa musica, oltre che te, è la speranza per la notte dove tutte le lingue mi parlano nella gola senza che ne profferisca una. Ti abbraccio, e abbraccia anche tu,... Esploratore.


°°°

Strawbs: New World


Acousting Strawbs - New World





 

"Bartali" di Paolo Conte per Luigia Zamorano





BUONA MUSICA E BUONA NARRAZIONE PER LUIGIA Z

Cara Luigia… stasera ti diverto facendoti conoscere un narratore, di quelli che sanno raccontare sia un’epoca sia il vissuto di due fidanzati e questo è Paolo Conte con “Bartali” e con “Gelato al limon”. Ma non è un cantante? Perché narratore? Tutte le canzoni raccontano quadretti di storia!... mi diresti se fossi lì … ma avrei buoni argomenti per controbattere, che quando si ascolta “donna che stai a pranzo nella mia vita con una valigia di perplessità”… chi sa cos’è una storia da raccontare ci riflette, e, ora so, che mi manca un gelato al limon, nella mia scrittura, o meglio c’è, ma non abbastanza! E se scriverò in prosa, devo confidare sul “gelato al limon” e non su Hölderlin, sulla voglia di salire sopra a un paracarro per vedere Bartali, essendo capace di mandare a quel paese la donna che vuole andare al cinema!... Paolo Conte mi descrive il caldo come non ho mai trovato in tanti poeti cosiddetti realisti, "caldo appiccicoso di caucciù"… e il fruscìo del cellophane sulle rose che non vale un birra fresca!
A te piace il gelato al limone Luigia?, e verrai con me a cercare chi ancora può ricordare Bartali che passa se riesco a portarti via da lì? Tuo Accio

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PAOLO CONTE
 
Un gelato al limon

Bartali